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Cedolare secca: quando scade il secondo acconto?

Cedolare secca: cosa deve sapere chi affitta casa?

Il calendario fiscale segna un appuntamento importante per i proprietari che applicano la cedolare secca: il 30 novembre (quest'anno posticipato al 1° dicembre 2025) rappresenta il termine ultimo per versare la seconda rata dell’acconto – oppure l’intero acconto in un’unica soluzione – relativo alle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi 2025.

La data è frutto dello slittamento automatico previsto dalla legge: il 30 novembre cade di domenica, quindi il pagamento passa al primo giorno lavorativo successivo.

Tra le imposte coinvolte c’è anche la cedolare secca, il regime fiscale che sostituisce IRPEF e addizionali e che molti proprietari scelgono per semplicità e convenienza. Per chi percepisce canoni di locazione abitativa nel 2025, il versamento dell’acconto è un adempimento da non trascurare per evitare sanzioni e contestazioni.


Chi deve versare l’acconto della cedolare secca

L’acconto è richiesto ai contribuenti che, nell’anno precedente, hanno dichiarato redditi da locazione abitativa assoggettati a cedolare secca.

Possono aderire al regime solo persone fisiche che affittano immobili abitativi (categorie catastali da A/1 a A/11, esclusa A/10) e al di fuori dell’attività d’impresa.

Oltre alla sostituzione dell’IRPEF, la cedolare secca porta due vantaggi rilevanti:

  • esenzione dall’imposta di registro,
  • esenzione dall’imposta di bollo sulla registrazione, proroga e risoluzione del contratto.

Questo, insieme alle aliquote agevolate, rende il regime molto popolare tra i locatori privati.

Quando l’acconto è obbligatorio

L’obbligo scatta solo se l’imposta dovuta per il 2024 supera 52 euro.
Se inferiore, il versamento non è richiesto.

Quando l’acconto non si paga

L’acconto non è dovuto quando:

  1. L’imposta 2024 è pari o inferiore a 52 euro
  2. Il 2025 è il primo anno in cui si applica la cedolare secca, quindi manca lo storico su cui calcolare l’anticipo

Cedolare secca: come funziona il regime

La cedolare secca sostituisce l’imposizione ordinaria applicando un’unica aliquota sul canone annuo:

  • 21% per i contratti a canone libero (4+4)
  • 10% per i contratti a canone concordato (3+2), transitori e studenti nelle aree ad alta tensione abitativa

Il locatore deve esprimere l’opzione al momento della registrazione con modello RLI o durante le annualità successive. Una volta scelta, l’opzione riguarda l’intero anno d’imposta.


Acconto cedolare secca 2025: quando in unica soluzione e quando in due rate

Se l’acconto totale non supera 257,52 euro, si paga in un’unica soluzione, entro il 1° dicembre 2025.

Se supera tale soglia, va diviso in due tranche:

  • 40% a giugno,
  • 60% entro il 1° dicembre.

Per i contribuenti soggetti agli ISA le rate diventano due del 50% ciascuna.


Calcolo dell’acconto: metodo storico o metodo previsionale?

Il contribuente può scegliere tra due modalità:

1. Metodo storico (più sicuro)

Si calcola il 100% dell’imposta dichiarata per il 2024.
È il metodo consigliato perché evita rischi e sanzioni: si basa su dati certi e già comunicati.

2. Metodo previsionale (più flessibile ma rischioso)

Si stima l’imposta del 2025, utile se sono previsti:

  • mesi in meno di locazione,
  • riduzione del canone,
  • cessazione anticipata del contratto,
  • minori immobili locati.

Se però l’imposta reale 2025 risulta più alta di quella stimata, scattano:

  • pagamento della differenza,
  • sanzioni per insufficiente versamento,
  • interessi.

È una scelta da valutare con prudenza.


Come si paga: modello F24 e codici tributo

Il versamento avviene tramite modello F24 – Sezione Erario.
Si può utilizzare:

  • F24 online dell’Agenzia delle Entrate,
  • home banking,
  • intermediario abilitato.

Codici tributo da usare:

  • 1840 – acconto prima rata o acconto unico
  • 1841 – seconda rata acconto
  • 1842 – saldo
  • 1843 – sanzioni (ravvedimento operoso)

L’anno di riferimento da indicare:

  • 2025 per il secondo acconto in scadenza il 1° dicembre
  • 2024 per il saldo

Compensazioni dei crediti

È possibile compensare crediti fiscali, secondo le regole del D.Lgs. 241/1997.
Oltre determinate soglie può essere richiesto il visto di conformità.


Tabella riepilogativa: cedolare secca, scadenza 1° dicembre 2025

TemaDettaglio
Scadenza1° dicembre 2025
Tipo di versamentoSeconda rata o acconto unico
ImpostaCedolare secca locazioni abitative
Acconto obbligatorioImposta 2024 > 52 €
Acconto non dovutoImposta ≤ 52 € o primo anno cedolare
Soglia 257,52 €Sotto: unico versamento. Sopra: due rate
Aliquote21% canone libero – 10% canone concordato
Metodi di calcoloStorico o previsionale
Rischi previsionaleSanzioni e interessi se stima errata
ModelloF24 – Sezione Erario
Codici tributo1840, 1841, 1842, 1843
CompensazioniConsentite, con eventuale visto
Canali di pagamentoF24 online, home banking, intermediari

La scadenza del 1° dicembre 2025 rappresenta un passaggio fondamentale per tutti i proprietari che hanno scelto la cedolare secca. Programmare per tempo i versamenti, conoscere le regole dell’acconto e scegliere il metodo di calcolo più adatto permette di evitare errori, sanzioni e spiacevoli sorprese.

In un settore come quello immobiliare – dove la gestione ordinata degli adempimenti fiscali è parte integrante di una proprietà ben amministrata – rispettare le scadenze è un gesto di professionalità e tutela del proprio investimento.

Per chi affitta un immobile, restare aggiornato sulle normative e sulle opportunità fiscali è un modo concreto per valorizzare il patrimonio immobiliare e garantire una gestione serena nel lungo periodo.

Se desideri chiarimenti, valutare il metodo più conveniente o impostare una strategia fiscale in linea con i tuoi contratti di locazione, Reabyom è al tuo fianco: un supporto affidabile, pensato per guidare proprietari e investitori con competenza e attenzione.



Claudia Piccone

Agente immobiliare

Sito Web: www.reabyom.com


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